La storia dal 1982
Una passione che risale agli anni 60.
Come tutto è iniziato
Il fondatore Paolo Malfer aveva solo 13 anni quando frequentava le scuole medie (allora avviamento agrario).
Unico alunno in una classe femminile, nelle ore dedicate all’applicazione tecnica, se non seguito dal preside veniva accompagnato in biblioteca e lasciato libero di esplorare libri e nuove materie.
È così che Paolo scopre un libro che segnerà tutta la sua vita. Si trattava di un libro dedicato alla spumantistica, che raccontava ogni passaggio nel dettaglio e che solleticò nel bambino l’idea di ricreare a casa tutte quelle fasi, tentando la produzione del suo primo.
Rientrato a casa quel giorno, Paolo inizia a raccogliere tutto il necessario e domanda al padre di poter scendere in cantina e usare qualche litro di vino bianco.
Paolo segue scrupolosamente ogni passaggio, e dopo aver aggiunto un po' di lievito, tappa le bottiglie e rimane in attesa.
Qualche giorno dopo scende in cantina con trepidazione, ma quello che trova non è proprio quello che si sarebbe atteso: a tutte le bottiglie era saltato il tappo e la cantina era cosparsa di vino.
Pronto alla sgridata dei genitori, Paolo non si perde d’animo, rilegge ogni passaggio e scopre che un piccolo dettaglio ha generato quel grande disastro. Il ragazzino aveva tappato le bottiglie con un semplice tappo in sughero da vino fermo, incapace di trattenere le 6 atmosfere che si liberano nella bottiglia durante la fase chiamata “presa di spuma”, cioè quando i lieviti a contatto con il vino e lo zucchero generano CO2 e quindi le bollicine che tutti ci attendiamo di sentire in uno spumante. Così Paolo ritappa tutto con i tappi in sughero che lega debitamente come da indicazioni con un filo di ferro.
Quel Natale, del 1963, in famiglia si brindò con le prime bottiglie di quello che sarebbe diventato poi Reví.
Cantina Reví oggi
Oggi la Cantina è guidata dalla seconda generazione: Stefano e Giacomo Malfer hanno scelto di trasformare la passione del papà Paolo in una delle Case spumantistiche riconosciute nel Trentodoc e costruire un brand capace di confrontarsi con il mercato italiano ed estero, in un approccio evolutivo tra artigianalità e innovazione continua.
“Il nome Reví deriva dal toponimo “Re del vino” che indica una zona particolarmente vocata alla produzione vitivinicola.”